Chiarisacco - (Totem situato in Loc. Arrodola Nuova)

La Via Annia costituisce un caso esemplare per la possibilità di definire un percorso antico mediante l'analisi integrata di diverse fonti. La ricostruzione del suo tracciato tra il fiume Aussa e l'odierna Chiarisacco (immagine) si basa infatti su tre principali strumenti di documentazione. Spunti di notevole interesse sono offerti dalla ottocentesca relazione di Giuseppe Canciani redatta in seguito ai lavori svolti dalla sub-Commissione di San Giorgio di Nogaro per la Topografia della Venezia in età romana. Evidenti tracce dell'importante itinerario antico si riscontrano tramite l'analisi delle fotografie aeree: nei fotogrammi si nota la presenza di una fascia rettilinea, nella maggior parte dei casi caratterizzata da una striscia centrale scura delimitata da linee chiare, coincidenti con gli antichi fossati laterali; a volte tale fascia assume una colorazione chiara, che deriva da un diverso grado di umidità del terreno. Non meno importante si rivela la prospezione sistematica di superficie, grazie alla quale è possibile riconoscere i resti della massicciata stradale antica; questi si presentano sotto forma di fascia continua di affioramento costituito da ciottoli, ghiaia e frammenti laterizi, per una larghezza oscillante tra i 15 e i 18 metri. La strada è stata infine riportata alla luce nel 1917 in corrispondenza del fiume Zumello (oggi Roggia Zumello) e in tempi recenti a nord dell'area oggi occupata dalla Tenuta Arrodola, dove è stato rilevato in sezione, alla profondità di circa 1 metro dal piano di campagna, uno spesso strato di ghiaia. Da Chiarisacco provengono, infine, alcuni cippi miliari.

Nei pressi di Chiarisacco, in località Arrodola Nuova, il tracciato della via Annia si stacca da quello della Strada Statale 14 "Triestina" e prosegue in modo rettilineo verso Aquileia passando per Malisana, visibile sullo sfondo
(foto A. Fontana- Dipartimento di Geografia - Università degli Studi di Padova).

Totem situato in Loc. Arrodola Nuova -
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